giovedì 17 novembre 2011

Una riflessione

Sono tornata a Salerno per una settimana di ferie. Ho rivisto vecchi amici e ne ho trovati di nuovi.
Ho finalmente partecipato a un Bible Study con gli amici americani e con altri italiani e stranieri. Parlare di Dio con queste persone mi fa sempre ricordare che Dio ci aiuta e ci sostiene in ogni momento, anche quando le cose non vanno benissimo e ci sono persone intorno a noi che ci scoraggiano...
Parlare con questi ragazzi mi fa sentire bene, mi fa sentire capita, e mi riporta sugli unici passi che possono risolvere i miei problemi: quelli della Parola di Dio.
Purtroppo io vivo in un contesto che mi allontana da Dio. Una sola persona di tutte quelle che conosco a Modena è credente come me e purtroppo, per quanto cerco di dire a me stessa che non è vero, "chi va con lo zoppo impara a zoppicare"; non avendo punti di riferimento è difficile mantenere un rapporto continuo con Dio ed è difficile coltivare la relazione che avevo cominciato a costruire con Lui tre anni fa quando vivevo a Salerno e potevo parlare con i miei amici di quello che mi affliggeva e loro mi incoraggiavano e mi davano forza, soprattutto nel seguire Dio e i suoi passi e ad affidarmi a lui per ogni dubbio.

Rivedere alcune persone mi ha fatto riaprire scatole che avevo chiuso e messo via da molto tempo.
Ho ricordato vecchi sentimenti, momenti che mi hanno aiutato a crescere e persone che in poche settimane mi sono entrate nel cuore.
Ho ritrovato persone che mi sono mancate da morire, che mi hanno aiutata con la loro presenza, con la loro forza spirituale, che mi hanno insegnato tante cose su Dio che io non conoscevo.
In questi giorni ho capito che spesso chi non crede è stato ferito da Dio, si è sentito abbandonato da lui e che ci sono tante domande che le persone vorrebbero chiedere a noi credenti.
Per esempio, come facciamo a credere in un libro scritto dagli uomini, oppure come crediamo al soprannaturale narrato nella Bibbia...
Alcuni vorranno chiedere come facciamo ad attribuire a Dio il bene e il male che ci capita quotidianamente.
Insomma, spesso chi non conosce ha paura di quello che non conosce e vuole comunque sapere determinate cose. E' giusto.
Spesso sento dire "...perchè Dio non esiste" ma, come mi ha fatto riflettere un amico: come puoi dimostrare che Dio non esiste?
Dire che ci sono tanti conflitti e tanto male al mondo non è una valida giustificazione.
L'uomo è dotato di libero arbitrio e Dio ce l'ha donato proprio per fare in modo che noi potessimo scegliere se operare bene o operare il male.
Siamo noi a decidere se fare del bene e a noi stessi o se farci del male, come siamo noi che decidiamo di ferire qualcuno o aiutarlo.
Dio può plasmare il nostro cuore, ma siamo noi a decidere come vogliamo operare.
Se noi diciamo che il Signore non ha mai esaudito ogni nostra preghiera, ci siamo mai chiesti come gliel'abbiamo domandato?
Voi fareste mai un favore ad una persona che vi ignora deliberatamente per anni e poi un giorno viene da voi e vi dice che ha bisogno del vostro aiuto? Allo stesso modo non è possibile chiedere a Dio qualcosa e pensare che, non avendolo mai calcolato per tutta o gran parte della vostra vita lui vi aiuti...
Ma, se noi ci rendiamo conto che nella nostra vita possiamo essere salvati e aiutati da Dio, e in quel caso lo accettiamo nel nostro cuore, e coltiviamo questa relazione appena nata, allora le nostre preghiere verranno esaudite; e più noi coltiviamo questa relazione con Dio, più soddisfazioni ci darà in futuro. Provare per credere.

Io rispetto il punto di vista di chi non crede in Dio, ma spessissimo, mi sembra che queste persone debbano puntare il dito sul nostro credo dimostrando non solo una grandissima mancanza di delicatezza ma anche una grandissima mancanza di rispetto verso il prossimo.
Criticare un cristiano non porterà certo quest'ultimo a non credere nè di certo portetà beneficio e soddisfazione a chi lo critica.
Ma lo stesso vale per le cose quotidiane: non puoi coltivare un' amicizia se hai solo parole amare per l'altra persona, se non riesci mai a metterti nei suoi panni, se non riesci a capire l'altra persona. A volte il nostro ego è così smisurato che sminuiamo deliberatamente quello altrui senza renderci conto che spesso possiamo imparare qualcosa da quelle persone che tanto critichiamo, mentre, rimanere nella nostra cerchia e sentirsi dire sempre solo "sì hai ragione" ci porta solo a diventare ancora più ignoranti di quanto non siamo già.
Dire che non si crede senza effettivamente capire a che COSA non si sta credendo e come dire io sono ignorante e me ne vanto pure. Mi ricorda tanto una persona che conoscevo ormai 5 o 6 anni fa che criticava tutto e tutti e poi se gli chiedevi "ma hai mai letto tal cosa o hai mai parlato con tal persona?" la persona ti diceva "no, ma non c'è bisogno di farlo". Bell'ignorante!
Io non mi permetto mai di giudicare le persone che mi circondano senza aver capito prima le loro ragioni, perchè chi me lo dice che se una persona, un bel giorno, mi aggredisce senza una "ragione apparente" è automaticamente pazza?! Magari io ho fatto qualcosa o più di una cosa nel corso della nostra relazione (di amicizia, di conoscenza, d'amore o quant'altro) che probabilmente un pò alla volta ha portato codesta persona a non sopportarmi più! E se io non mi chiedo nemmeno perchè questa all'improvviso è uscita pazza e ha fatto o detto qualcosa che mi è parso assurdo, allora pecco di mancanza di giudizio e di rispetto, perchè non sono nemmeno in gradi di capire che faccio del male agli altri!
Ora chi ha orecchie per intendere...

Nessun commento:

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...