venerdì 14 ottobre 2011

Le clique che con cliccano

Avete mai provato la sensazione di essere fuori luogo? Di non appartenere a un certo posto, o di sentirvi esclusi da una cerchia?
A volte lo vedo nelle persone, a volte in me, che ci sforziamo tanto di essere accettati, ma siamo sempre fuori e non possiamo farci nulla.
Al liceo avevo un pò quella sensazione. Ero amica con tutti eppure con nessuno (o con pochi) in modo particolare. Quella era una situazione che mi stava bene; io non davo fastidio agli altri e loro non davano fastidio a me, e se c'era da parlare o da scherzare lo facevamo, ma la cosa si fermava là.
Non ricordo gli anni del liceo con nostalgia. Ricordo che una volta finito ero così felice di non doverci più tornare... Lo sono anche adesso. E' un periodo della mia vita che non mi mancherà ne ora ne mai.
All'università le cose erano diverse. Lì ho stretto delle belle amicizie che ricordo ancora adesso. Stavo bene con i miei colleghi e mi divertivo ad andare a seguire i corsi, per poi uscire e andare a mangiare qualcosa o a fare un giro. All'università, non c'è niente a fare, cresci perchè è l'ambiente che ti mette in quella condizione.
Passi gli esami solo se hai studiato e non c'è santo a cui tu possa appellarti altrimenti. Esci dalla mentalità dell' "andare a scuola", perchè quando ci vai sai che la lezione è così un giorno e sarà diversa quello dopo. A volte i prof non si presentano e ti sei fatto un'ora di viaggio per niente.
Quelli dell'università sono stati i quattro anni più belli ma anche più sofferti della mia carriera scolastica. Lì mi sentivo al mio posto. Sceglievo io le persone con cui stare e sapevo che loro avevano scelto me.
Oggi ho più gruppi di cui faccio parte, alcuni più piccini altri più grandi. Ma c'è uno di questi gruppi di cui non mi sento parte. E infondo forse nemmeno mi va.
Forse siamo diversi, loro e io; forse c'è chiusura mentale dall'altra parte, o forse semplicemente non leghiamo, succede. E' un pò, secondo me, lo stesso motivo per cui gli animali vanno d'accordo o no, è un fatto di odore, di piacersi. 
Ma questo non lo vedo solo per quanto riguarda me. A volte vedo che proprio non si fa il minimo sforzo per accogliere una persona, per farla sentire a suo agio.
Ci sono persone che hanno difficoltà a esprimersi, ma se proviamo a dargli una mano, magari per loro diventa più semplice fare amicizia.
Io, tutto sommato, mi ritengo fortunata. Ho delle persone su cui posso contare e non sono sola, e quindi di quelli che non si sforzano minimamente di capirmi me ne infischio, lasciano il tempo che trovano. E' solo che avevo pensato che avrei trovato qualcuno molto simile a me, e invece l'ho trovato da tutt'altra parte e ne sono pienamente felice.

Quello che voglio dire è che se anche voi a volte non vi sentite parte di qualcosa, guardate altrove. Non tutte le persone possono capirci e non tutti sono "fatti per noi". Di sicuro, quando meno ve lo aspettate, troverete qualcuno che vi amerà per quello che siete e non avrà pregiudizi nei vostri confronti. Ci vuole tempo e pazienza, ma alla fine gli amici arrivano.
Spero che quelli che ho lasciato a casa a Salerno si ricordino di me, come io mi ricordo di loro.

Cambiando argomento: Oggi non sono potuta andare a scuola perchè la batteria della mia macchina è morta. Tempo record un mese. Beh, l'auto ha comunque 3 anni e secondo me è rimasta spenta molto tempo, ma comunque... è una bella batosta dopo così poco tempo, pagare 125 euro per un'auto che abbiamo pagato 7000 euro >__> 
Speriamo che le sorprese siano finite qui!

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