Tutto sta cambiando. E' un accelerazione vorticosa: laurearsi, cambiare città, cambiare giri, cambiare abitudini; dover ricominciare da capo, in un certo senso. Non vi nascondo che sono eccitata e terrorizzata allo stesso tempo.
Da un lato sono felice: è tutta la vita che aspetto questo momento; lasciare la mia famiglia per cominciare la mia vita "da sola"; essere autonoma il più possibile, studiare la cosa che mi ha appassionata fin da quando avevo 13 anni; poter vedere Daniele e gli altri molto più spesso... sono tutte cose che mi fanno desiderare di andare via anche domani.
Ma dall'altro lato, dentro di me si sta facendo strada un sentimento che raramente è apparso: il panico. Ho paura di dover fare tabula rasa e di dover cominciare da zero: nuove relazioni, nuovi posti, nuove strade, nuovi comportamenti e abitudini. Vivere con persone che non conosco, cercare di avere una convivenza il più possibile civile e tranquilla; amministrare il denaro, contare solo su di me. E poi, non pensavo lo avrei mai detto: all'improvviso sento quasi che non voglio lasciare mia madre, e anche mio padre; ma soprattutto mia madre, con cui litigo, che a volte non reggo, e che a volte vorrei uccidere... ma ho paura di lasciare mia madre, e di vederla una volta ogni due mesi. Dov'era nascosta questa Ilaria che non credevo esistesse?
Ho aspettato questo momento tutta la vita; ho faticato tutti questi anni per raggiungere questo scopo, e ora ho quasi paura di mettere il piede fuori casa e di dire "arrivederci".
Per 22 anni mi sono appoggiata in quasi tutto ai miei, e ora potrò vederli molto poco.
Forse ho solo paura di fare il primo passo... infondo è stato così spesso per me, perchè io ODIO i cambiamenti. Odio quando cambia il tempo (infatti mi viene mal di testa), odio cambiare penna (infatti conservo anche quelle che nn scrivono più), odio quando ci sono grossi cambiamenti nella mia vita o connessi alla mia vita. Eppure mi ci sono sempre abituata, prima o poi. Forse ho solo paura del più grosso cambiamento della mia vita e non so come gestirlo.
Già lo so che piangerò.
I primi giorni, lontano da casa, ho sempre pianto (nel senso che ho versato qualche lacrima) perchè mi attanaglia subito la nostalgia. E' successo quando sono andata al campo scuola, in gita scolastica, in inghilterra... poi mi è passata, gradualmente, ma forse perchè sapevo che quel cambiamento era temporaneo. Piangerò anche sta volta, ne sono certa. Ho 22 anni e piango perchè sono lontana da casa. Cosa che ho voluto io tra l'altro.
Ricordo il primo episodio della 4a stagione di una mamma per amica: Rori va a Yale, e anche lei viene attanagliata da quel sentimento, e non vuole lasciare la madre, che passa la prima notte al campus con lei.
Beh, certo, penso che anche mia madre passerà la prima notte con me, visto che mi accompagnerà quando mi sistemerò nella stanza. Spero davvero che quella notte mi basti e avanzi -.-"
A volte vorrei essere più senza paura e senza scrupoli.
Spero che il tempo rallenti. Ho troppe cose da fare, e luglio sembra dietro l'angolo.
2 commenti:
Io ero felicissimo all'idea di andare a Perugia per studiare quello che più volevo; la contentezza lievitava giorno per giorno. Subito dopo la laurea ho iniziato a razionalizzare che era ora di partire, di lasciare i miei amici e trasferirmi a 400 Km da casa, di andare in un posto dove non conoscevo niente e nessuno. La partenza fu drammatica, meglio non parlarne; ero anche malato quindi fai un po' tu. Tu sei molto fortunata ad andare in un posto dove comunque conosci delle persone: è come se iniziassi da capo, ma solo in parte. Bè, poi lì farai ciò che più desideri quindi sarà la tua volontà a farti strada.
In ogni caso io ci sono(seppur a 3 ore di treno:p).
Un bacio!
Tuo,
Rocco.
Grazie rocco :D
so che posso sempre trovare un amico in te. ti voglio tanto tanto bene!
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